Dolore al dente devitalizzato? Ecco cosa fare!

Quando si parla di devitalizzazione di un dente si fa riferimento alla modalità ideale che si ha a disposizione per non dover estrarre il dente malato. La causa più comune per cui un dente si ammala è la carie, può anche essersi ammalato in seguito ad un trauma gravi, o ancora per le pulpiti (infiammazione della polpa dentale), in fase avanzata, che possono arrivare a danneggiare il dente in maniera non più reversibile.
In questi casi si avverte un forte mal di denti che diventa insostenibile ogni volta che il dente malato viene toccato da cibi o troppo freddi o troppo caldi, ma anche semplicemente sfiorandolo con la lingua si avverte un dolore molto intenso.
Quando si è in questa fattispecie, normalmente un individuo si reca dal dentista che potrà affrontare il problema o mediante devitalizzazione del dente oppure estraendolo.

La devitalizzazione è un vero e proprio intervento chirurgico che da la possibilità al dente di essere riparato.

Questa procedura viene fatta in più fasi:

  • nella prima si cerca di rimuovere la parte della polpa dentale infettata e ammalata;
  • dopodiché si dovrà sostituire la polpa dentale con una composizione di materiale biocompatibile e cemento;
  • a questo punto può avvenire la ricostruzione del dente.

La devitalizzazione è un intervento sostanzialmente indolore, ciò nonostante moltissimi pazienti ne sono terrorizzati, a causa del fatto che si associa il mal di denti alla necessaria cura che il dentista dovrà attuare.
Spesso capita di avere dolore nonostante sia già avvenuto l'intervento di devitalizzazione. Il paziente si rivolge al medico cercando una spiegazione al fatto che il dolore persista, nonostante sia stato tolto il nervo del dente.
Il dolore può derivare dallo stesso intervento che è stato eseguito dal dentista e, solitamente, scompare dopo pochi giorni. Se invece il dolore insiste su un dente dopo che questo è stato devitalizzato ormai da diverso tempo significa che i recettori di pressione, che si attivano in occasione del morso, hanno trasformato la sensazione di pressione normale, in dolore.
I recettori di pressione non vengono eliminati nel processo di devitalizzazione, che invece si occupa della polpa dentale infetta.

Quali sono le situazioni in cui un dente devitalizzato fa male?

Il dente devitalizzato può far male quando si è sviluppata una infezione sulla punta del dente, può accadere infatti che alcuni batteri siano rimasti nel canale nonostante la cura messa in atto dal dentista.
Si avverte dolore anche in conseguenza della forza di masticazione quando questa supera il limite che ha quel dente.
Un altro motivo, è l'infiammazione del legamento che mantiene il collegamento tra il dente e l'osso come accade nel caso di paradontite.
Il dente può far male anche quando è fratturato oppure quando ha subito un colpo o un trauma.

Perché il dente devitalizzato può far male?

Il trattamento canalare attuato dalla devitalizzazione, determina sostanzialmente la morte del dente, con ciò però non si determina l'inattività dei tessuti che circondano quel dente, chiamati tessuti periradicolari, le sue terminazioni nervose sono sensibili e possono dare origine a stati dolorosi.
Bisogna dividere il dolore di un dente appena devitalizzato, dal dolore che può intervenire a distanza di mesi o addirittura di anni. Quello appena devitalizzato può presentare sensibilità, in seguito alla pressione di masticazione, e ciò non significa che la devitalizzazione non sia stata fatta nel modo corretto, poiché una infiammazione di tipo acuto attorno all'apice del dente può durare ancora qualche giorno e non è inconsueto.
Un dente devitalizzato che invece fa male a distanza di mesi oppure addirittura anni, significa che è in atto una infezione batterica.
La causa potrebbe essere dovuta ad un canale radicolare che non ha subito un trattamento efficace oppure è in corso una frattura della radice o anche può essere dovuto alla perdita del sigillo coronale sostanzialmente per usura che ha comportato una nuova carie. In questi casi se si è di fronte ad una frattura verticale della radice occorre solamente estrarre il dente, negli altri casi invece si rifà il trattamento della devitalizzazione per arrivare a ripulire il canale radicolare, in maniera corretta. Successivamente si interviene per sigillare la corona del dente.

I sintomi che portano alla necessità di una devitalizzazione

I principali sintomi per cui un paziente inizia ad avvertire che qualcosa non va nella propria bocca sono diversi, qui di seguito ne indichiamo alcuni che corrispondono alla maggior parte delle situazioni comuni:

  • Ovviamente il dolore molto intenso e localizzato nella zona del dente incriminato;
  • Un’accentuata sensibilità al caldo ed al freddo;
  • Forte dolore ma anche semplice indolenzimento quando si tocca il dente;
  • Progressivo prosciugamento dei nodi linfatici, come anche dei tessuti gengivali e dell’osso;
  • Gonfiore gengivale e colore del dente più scuto rispetto a quelli circostanti.

In tutti questi casi è prassi cercare di lenire il dolore con gli analgesici e prendere un appuntamento col dentista. Spesso e volentieri, in casi gravi, quando il dolore è molto intenso e non si ha la disponibilità immediata di un dentista, si ricorre al pronto soccorso.

Cosa si deve mangiare dopo un intervento di devitalizzazione?

In realtà il cibo viene razionato non appena si riscontra il dolore. Nel caso dell’intervento di devitalizzazione, bisogna scongiurare che il lavoro del dentista venga messo in pericolo. La cosa più importante è evitare di cibarsi di alimenti troppo duri, perché si corre il rischio di una frattura del dente.
Si dovrebbe, per ore dopo l’intervento, evitare di masticare con quella zona della bocca, e comunque l’operazione di masticazione dovrebbe essere limitata. Meglio cibi morbidi o liquidi.
Stessa cosa dicasi per i cibi che presentano temperature troppo fredde o calde.

In conclusione si può affermare che non bisogna preoccuparsi troppo se il dolore insiste anche dopo la devitalizzazione poiché ciò dipende dalla infiammazione provocata anche dall’intervento. Passano pochi giorni e questo dovrebbe scomparire.

Il dolore che invece subentra dopo mesi dall’intervento di devitalizzazione è sintomo che bisogna tornare dal dentista per scoprire la causa. Se si tratta di infezione, ciò è dipeso da una corona usurata o mal devitalizzata, bisognerà ripetere l’intervento.


Impianti dentali fissi: tutto quello che devi sapere

Un impianto dentale fisso da la possibilità di sostituire, in tutto o in parte la dentatura mancante, attraverso l'innesto di radici artificiali in titanio che, attraverso il processo di osteointegrazione, permette di applicare una protesi fissa.
La scoperta di questa metodologia è stata merito del Professore e odontoiatra svedese, Branemark risalente alla 1952. Da allora la tecnica ha fatto dei balzi in avanti notevoli, fino ad arrivare ai nostri giorni in cui, i tempi necessari all'inserimento dell'impianto, dopo l'intervento da parte dell'odontoiatra per realizzare il sostegno della protesi dentaria, è arrivato a soli due massimo tre mesi.
Gli impianti dentali fissi sì sono molto sviluppati negli ultimi tempi grazie, come sopra accennato, ad innovazioni tecnologiche che hanno reso maggiormente sostenibile un intervento implantologico anche da parte di coloro, che prima ne venivano tagliati fuori a causa della scarsità dell'osso mandibolare o mascellare.
La tecnologia di impianto più utilizzata si chiama Toronto Bridge, a questa nel tempo ne sono seguite altre simili.

Quali sono le protesi dentarie fisse su impianti?

Le principali protesi dentarie fisse, per i pazienti che hanno perduto i propri denti oppure ne abbiano parecchi da considerarsi ormai irrecuperabili, sono i classici ponti su impianti che possono essere cementati oppure avvitati. Inoltre esiste anche tecnica chiamata di accoppiamento cono metrico che non richiede l'uso ne di viti ne del cemento, ma solo dell'effetto della morsa che deriva dalla forma del cono. In quest'ultimo caso si può dire che siano molto pochi i casi in cui è possibile applicarla.
Le moderne tecniche di implantologia, dalla Toronto Bridge alle successive e simili, in realtà non presentano grandi variazioni sul tema. Infatti sono destinate allo stesso medesimo scopo, che è quello di installare le protesi fisse totali, facendo leva su impianti particolari perché riguardano, in particolar modo, il ponte circolare così denominato poiché segue la forma dell'arcata.
La tecnica implantologica della Toronto Bridge, prende il nome dalla città in cui, per la prima volta, è stata presentata, ma anche dalla parola bridge, che inglese sta ad indicare il ponte.
Altre tecniche adottano un procedimento del tutto similare, potrebbe cambiare la tecnica di inclinazione dell'installazione delle viti. Solitamente si tratta di quattro oppure sei impianti, in cui in alcuni casi, hanno utilizzano un sostegno ergonomico differente in parte.
Questa modalità di inserimento di alcune viti, serve essenzialmente a seguire l'anatomia nella zona posteriore della bocca, rendendo quindi, non più necessario l'intervento di rigenerazione dell'osso nei pazienti che ne hanno necessità, per mancanza parziale.
Da un esame radiologico delle diverse soluzioni, è facile rendersi conto delle differenze, in quanto nella tecnica Toronto Bridge i perni sono dritti e più corti la dove non è possibile una maggiore penetrazione. Mentre nelle tecniche moderne di impiantologia che si basano su 4 o 6 innesti, l'inclinazione permette maggiore lunghezza dei perni. E’ intuitivo capire che una vite di ancoraggio più lunga offre maggior solidità alla protesi che vi si aggancia.

Quali sono i materiali usati negli impianti dentali fissi?

Per quanto riguarda la tipologia dei materiali utilizzati, i denti possono essere fatti in resina oppure in ceramica, la differenza non è banale, sia in termini di resa estetica, che di durata, ma nel caso di applicazioni meno costose, sì preferiscono i denti in resina.
Un impianto dentale fisso corrisponde ad una piccola vite in titanio che fa le veci della radice naturale di un dente. La vite prende il posto di una radice che ormai non c'è più. Il titanio si è dimostrato biocompatibile con il tessuto osseo, e per effetto della osteointegrazione, viene inclusa nel tessuto naturale diventando così un forte punto di ancoraggio per il dente, che sostituirà quello naturale.
Quando a mancare è solo un dente si può attuare l'innesto di una protesi dentale singola, questa può essere ancorata hai due denti contigui in modo da acquisire stabilità. Quando i denti che mancano sono di più, allora si deve attuare una strategia di posizionamento in cui i denti vicini diventano dei pilastri per quello mancante. È il cosiddetto ponte.
Attualmente per la corona del dente si preferisce che sia realizzata in materiale metal free che corrisponde alla ceramica integrale.

Differenza tra impianto dentale a carico ritardato oppure a carico immediato

Quando si parla di impianti dentali fissi sì citano due particolari tecniche che evidenziano la modalità di inserimento della protesi dentaria.
Quando si parla di carico ritardato si fa riferimento ad una procedura che viene attuata in due fasi. Nella prima fase, viene inserito l'impianto dentale in titanio, direttamente nell'osso. La parte che sporge dalla gengiva è la cosiddetta vite di guarigione sulla quale andrà posta la protesi dentaria definitiva. Il periodo in cui deve avvenire l'integrazione dell'impianto nell'osso è la cosiddetta osteointegrazione, e corrisponde a due o tre mesi.
Dopo questo periodo inizia la seconda fase nella quale si dovrà togliere la vite di guarigione, per inserire il pilastro utilizzato per cementare la corona provvisoria, e in seguito quella definitiva.
Si parla invece di carico immediato quando viene eseguito l'impianto dentale e contemporaneamente installata la corona protesica in via provvisoria.
Dovranno comunque passare due o tre mesi per l'osteointegrazione ma l'effetto estetico è assicurato. I motivi per cui si applica questa tecnica è che i denti da sostituire, si trovano in una posizione con un elevato valore estetico.

Per terminare occorre dire che le tecniche secondo le quali viene inserita la corona sugli impianti dentali, sono essenzialmente due:

  • la corona può essere avvitata semplicemente al suo ancoraggio per mezzo di una vite passante;
  • nel secondo caso la corona viene applicata col cemento.

Non ci sono reali differenze e la valutazione andrà fatta di volta in volta.
La procedura tecnica che permette di eseguire impianti fissi si è enormemente avvantaggiata dall’utilizzo di tecnologie che danno modo di fare delle attente misurazioni e valutazioni molto accurate caso per caso. Nonostante ciò rimane fondamentale il giudizio dell’odontoiatra e della equipe che deve compiere delle scelte strategiche preliminari. Tecnologia e fattore umano costituiscono dei veri e propri protocolli con i quali si sono raggiunte percentuali di successo notevoli e generalizzate su individui di differenti età anagrafica.


Impianti odontoiatrici: come orientarsi

Quando si parla di impianti odontoiatrici ci si riferisce ai dispositivi appositamente studiati che vengono denominati protesi dentarie, questi hanno lo scopo di occupare uno spazio lasciato libero dalla perdita di un dente oppure dalla mancanza di più utenti. Un impianto odontoiatrico è composto da più parti, quelle essenziali sono la vite endossea, l'abutment e la protesi dentaria.
La vite endossea serve per fissare il dente artificiale alla mandibola o mascella, in questo senso si comporta esattamente come fa la radice del dente naturale. L'abutment è l'elemento che fa da raccordo tra la protesi dentaria e la vite, lo si chiama anche in un altro modo, “componente transmucosa”, perché ha uno stretto collegamento con la mucosa gengivale. La protesi dentaria è l'elemento artificiale e sostituisce i denti.

Questi elementi vengono impiantati in un paziente che subisce un intervento chirurgico in anestesia locale. I materiali che vengono utilizzati sono il titanio per la vite, la ceramica e negli ultimi tempi sta prendendo piede anche la zirconia. Un impianto odontoiatrico di buona qualità, può durare anche 15 anni.

Cos'è un impianto odontoiatrico?

L'impianto dentale è quindi un dispositivo artificiale che attraverso una radice, simulata dalla vite, viene inserita all'interno della mascella o mandibola a cui viene applicato il dente o i denti artificiali.

La vite endossea è di forma cilindrica e ha la superficie filettata, per mezzo della quale viene inserita nell'osso mandibolare o mascellare. Entro un determinato periodo di tempo, circa due o tre mesi, per mezzo della osteointegrazione, viene a far parte del tessuto osseo, assicurando in questo modo rigidità e resistenza. La sua funzione è quella della radice.
L'abutment serve a collegare la vite endossea alla protesi dentaria, mentre la protesi dentaria sostituisce i denti mancanti o estratti, è quindi la parte esterna dell'impianto che materialmente copre il tratto dei denti mancanti o estratti.
La lunghezza della vite endossea varia a seconda del tratto osseo dove deve essere inserita.

Non va confuso l’impianto dentale con il ponte dentale. La differenza tra i due consiste nel fatto che l'impianto dentale viene ancorato direttamente alla mandibola o mascella, mentre un ponte è sostenuto dai denti che si trovano immediatamente vicini.

Quali sono gli scopi di un impianto odontoiatrico?

Il ricorso all’impianto dentale viene fatto perché sostanzialmente la funzione masticatoria, ma anche quella fonetica, risultano compromesse dalla mancanza di uno o più denti, oltre a ciò c'è una ragione prettamente estetica della bocca, che viene disturbata dalla mancanza dei denti.
Un altro scopo che ha il ricorso all'impianto ortodontico è il pericolo che i denti adiacenti si spostino occupando la parte dello spazio mancante. Inoltre la distribuzione del morso dipende dalla presenza di tutti i denti, mancandone uno o alcuni, la forza del morso cambia e con essa la capacità muscolare.

Quali sono le cause che portano alla mancanza di uno o più denti?

Il cosiddetto gap dentale, che corrisponde ad una zona della bocca ove manchino più denti o anche solo uno, può dipendere dalla carie incurabile, che rende necessaria l'estrazione. Un’altra causa è data da una frattura importante della corona e della radice di uno o più denti, anche l'ascesso dentale è causa di estrazione di un dente. Lo è sicuramente la vecchiaia che porta alla perdita dentaria, infine c’è la paradontite grave che rende necessaria l'estrazione dei denti.
Per poter applicare un impianto ortodontico è necessario che il paziente abbia un buono stato di salute e che ci sia una buona qualità del tessuto gengivale e del tessuto osseo della mascella o mandibola. Ultimamente le tecniche sviluppate per mezzo della tecnologia computerizzata 3D, hanno permesso lo sviluppo di impianti anche laddove il tessuto osseo risulti carente.

Come si installa un impianto odontoiatrico

La prima fase attraverso la quale bisogna passare per arrivare al momento in cui materialmente si procede ad inserire un impianto dentale, è la preparazione, questa consiste nella valutazione, da parte dell'odontoiatra, delle condizioni della bocca, ma anche dello stato di età del paziente e di salute generale. Normalmente si procede ad un esame radiografico della bocca, ci può anche essere la necessità di effettuare una TAC.
Attraverso l’impronta dentale il medico odontoiatra è in grado di creare l'impianto vero e proprio del paziente proprio con l'aiuto degli esami radiografici.
L’intervento avviene in anestesia locale, può anche essere necessaria una leggera sedazione, in rarissimi casi si può anche chiedere una anestesia generale in cui il paziente è sostanzialmente indotto nell’addormentamento. In questo caso il paziente dovrà avere completamente digiunato a partire dalla sera prima dell'intervento.
Come detto sopra, va ricordato che il ponte dentale non è un impianto dentale per cui queste pratiche sono in parte differenti, da quelle di applicazione di un ponte dentale.

L'inserimento vero e proprio dell'impianto dentale avviene attraverso diverse fasi:

  • la parte di incisione della gengiva serve a sollevare il lembo gengivale per poter avere disponibilità dell'osso mascellare o mandibolare;
  • avviene quindi la foratura dell'osso, che dovrà ospitare la vite endossea;
    si procede con l'inserimento vero e proprio della vite endossea, è questo il momento più delicato dell'intervento;
  • l'odontoiatra, attraverso delle particolari tecniche, dovrà riuscire a fissarla in maniera tale che risulti perfettamente inserita;
    occorre quindi agganciare l'impianto dentale alla vita endossea.

Quando l'aggancio dell'impianto dentale avviene subito, parliamo di carico immediato, se invece viene agganciato a distanza di qualche settimana, per favorire il processo di osteointegrazione si parla di carico ritardato.

Un impianto dentale può durare, nel pieno delle sue funzioni, fino a 15 anni. In tutto questo periodo il paziente dovrà avere cura dell'igiene orale. Oltre a quella necessaria che effettua egli stesso ogni giorno, dovrà anche sottoporsi annualmente almeno, ad un controllo del dentista che eserciterà la funzione di pulizia più in profondità.

Non ci sono i problemi che si possono riscontrare con una dentatura naturale come la carie, ma il titanio e gli altri materiali utilizzati, sono anch'essi sottoposti al rischio infezione batterica. Per la pulizia giornaliera dell'impianto esistono spazzolini creati appositamente in materiale che può essere il teflon in grado di assolvere a questa funzione.


Implantologia dentale tra tradizione e innovazione

Quando parliamo di implantologia dentale ci riferiamo ad una particolare branca della odontoiatria che ha come obiettivo quella della sostituzione dei denti che risultano mancanti attraverso, l'installazione di perni in titanio, che svolgono la stessa funzione della radice del dente. Ciò è reso necessario dal fatto che la mancanza di uno o più denti comporta la riduzione della funzione di masticazione, ed ha a sua volta influenza sulla perdita di tessuto osseo.

Ci sono diverse cause che portano alla perdita di denti, la prima è la parodentale, una malattia chiamata di solito con il termine di piorrea che corrisponde ad una patologia del cavo orale.
Ci sono anche i traumi violenti ad originare la perdita parziale o totale della dentatura.
L'odontoiatra è quindi chiamato, a sostituire il dente mancante, scegliendo quale sia la migliore tecnica applicabile ad un paziente che ha una propria condizione di salute ed una propria età anagrafica.

Quest'ultima in particolare può rendere necessaria un particolare tipo di tecnica e limitarne invece altre. L'edentulismo indica la mancanza parziale oppure totale dei denti, in risposta a ciò, si può pensare di applicare diverse tecniche riabilitative, consistenti in protesi parziali oppure totali. Possono essere rimovibili o protesi fisse, i classici ponti che vengono sostenuti da altri denti, oppure ponti che vengono applicati direttamente su impianti appositamente costruiti in titanio ed installati secondo varie tecniche di impianto.

Una solida tradizione che risale a diverso tempo fa

Le moderne tecniche di implantologia risalgono a studi che sono stati condotti dal medico odontoiatra, lo svedese Branemark, negli anni ‘50 e ‘60. Oggi effettuare un impianto dentale significa essenzialmente fare un piccolo intervento in anestesia locale in cui viene inserito nell'osso della mandibola o della mascella, un impianto in titanio, poiché questo materiale ha la facilità di essere assimilato dall'osso e allo stesso tempo, di non provocare alcun inconveniente. La collaborazione tra il materiale e le cellule ossee permettono di costruire una struttura efficace e solida nel tempo.
Si può parlare di implantologia di tipo tradizionale quando l'impianto può essere utilizzato al fine di inserire la protesi definitiva dopo che è avvenuta la osteointegrazione, per questo motivo occorreranno alcuni mesi (2 o 3 di solito). L'implantologia può essere estrattiva, quando viene estratto il dente malato ed inserito subito un impianto, qualora non sussistano problemi legati ad ascessi o infezioni.
Questo genere di intervento viene considerato molto meno invasivo perché l'impianto viene prontamente inserito nell'alveolo del dente, che è poi lo spazio che rimane subito dopo l'estrazione del dente naturale.
Un altro tipo di implantologia è quella chiamata a carico immediato, che offre la possibilità di installare la protesi non ha appena installato l'impianto. E’ il caso dell’applicazione in conseguenza dell’edentulia. Passati alcuni mesi verrà installata la protesi definitiva.

La tecnologia sta facendo fare un balzo all’implantologia dentale

La tecnologia ha reso possibile un traguardo solo sperato fino a qualche anno fa, e cioè quello di rendere i denti non naturali praticamente identici, per aspetto, a quelli propri.
A seguito di un intervento di implantologia, attesi i mesi in cui avviene l'osteointegrazione, l'odontoiatra avvita la protesi sui monconi integrati nell'osso, per poter applicare una corona provvisoria, ed in seguito quella definitiva.
Per quanto riguarda il dolore, che può essere causato da un intervento di implantologia, c'è da dire che questo problema è stato superato dalle nuove tecniche. Ci potrebbe essere un leggero gonfiore nelle settimane successive, ma senza alcun dolore.
La percentuale di riuscita di un intervento di implantologia dentale, è molto alta. I rari casi in cui non si è riusciti a superare il periodo di guarigione, possono verificarsi dei fallimenti. C'è da aggiungere che, al pari di un dente naturale, anche un impianto può infettarsi e rompersi. Ovviamente non si può parlare di formazione della carie, come conseguenza di una scarsa igienicità del cavo orale, ma si potrebbe sviluppare lo stesso un'infezione chiamata perimplantite, con conseguente perdita dello stesso impianto.
L'igiene orale gioca quindi un fattore molto importante sia prima che dopo la fase di intervento, a questo scopo prima dell'intervento vengono effettuate delle approfondite radiografie anche panoramiche, oltre ad una completa anamnesi, tesa a valutare con attenzione lo stato di salute del cavo orale, ma anche dello stato di salute del paziente nel suo complesso.
L'analisi preventiva, che viene fatta attraverso le moderne attrezzature come l'esame radiologico, portano a conoscere, con un discreto grado di accuratezza, la solidità della zona in cui andrà impiantato il sistema a vite in titanio.
Questa precisione è necessaria per stabilire la qualità dell'osso, e di terminare allo stesso tempo, l'esatta ubicazione dove vanno inserite le viti, con un livello di informazione tale, da poter decidere anche l'inclinazione ottimale. Non serve ricordare che l'implantologia è una attività chirurgica che deve essere utilizzata da personale odontoiatra esperto.

L’evoluzione porta a risultati inattesi

La moderna tecnologia sta dando una mano consistente alla tecnica impiantologica, quando ad esempio l’intervento di impianto sia reso difficile dalla scarsità dell’osso mascellare e mandibolare. In passato si proponevano delle tecniche rigenerative dell’osso, la grande novità è che in quasi tutti i casi si può attuare un impianto a 4 oppure a 6 sostegni, sfruttando la tecnica computerizzata 3D che è in grado di predire l’esatta ubicazione delle viti e la loro corretta inclinazione.

Oltre a ciò, l’intervento risulta semplice e poco invasivo. In genere, il paziente che entra in uno studio dentistico per un intervento di questo genere, nel giro di qualche ore può tornare a casa con il suo impianto fisso o rimovibile, perfettamente idoneo e funzionante.

C’è da aggiungere che, un impianto con tecniche avanzate ha bisogno di un’equipe accuratamente formata e selezionata, sia per il livello di precisione che deve essere raggiunto, sia per la fase di preparazione che ha bisogno di un’attenta analisi. Questa tecnologia implica anche che non venga utilizzato il bisturi per ricavarsi il passaggio attraverso la gengiva. Non essendoci i punti di sutura da applicare e togliere, il fastidio post intervento è senz’altro ridotto. Questa tecnica si sta rapidamente affermando, non solo per coloro che hanno poco osso ma in generale.


Quanto costa un impianto dentale?

Di fronte alla necessità di ricorrere al dentista, per un intervento più o meno importante che riguardi la sostituzione dei denti mancanti, oppure di uno entrambe le arcate dentarie, il pensiero spesso corre all'incertezza sul costo a cui si va incontro.

Quanto costa un impianto dentale? quanto dura e cosa bisogna aspettarsi da un intervento di implantologia dentale?

Affrontiamo il tema cercando di andare un po' al di la della semplice cifra, per essere in grado di comprendere cosa comprende.

Cosa sono gli impianti dentali?

E' un argomento che ultimamente ha trovato molto interesse a causa della tecnologia implantologica che ha permesso soluzioni innovative. Di fronte alla perdita di un dente l'odontoiatra è in grado di effettuare un intervento che di fatto sostituisce la radice. Applica una vite in titanio direttamente nella sede dell'osso mandibolare, ciò da modo di ripristinare lo spazio dente, con uno nuovo e del tutto simile a quello naturale.
Passato circa un solo mese, la vite in titanio viene incorporata nell'osso e si potrà inserire la capsula in ceramica definitiva e perfettamente adatta alla funzione di masticazione.
Come detto la tecnologia ha permesso di crescere a tal punto che l'impianto singolo può essere multiplo ed arrivare a ricostruire il supporto di un'arcata o entrambe in una sola seduta. Tale possibilità è quella che la clientela preferisce ed oggi è molto richiesta ed eseguita. Il paragone rispetto ad anni fa è improprio, visto che oltre a tecniche maggiormente invasive, i postumi post intervento, erano lunghi ed anche dolorosi. Basti pensare, che nelle più moderne tecniche implantologiche non si effettua nemmeno un taglio della gengiva, senza quindi il bisogno di punti.

Quali sono i vantaggi che può offrire un impianto dentale

La necessità di sostituire un dente o un'intera arcata o anche entrambe, è un notevole vantaggio quando questa modalità risolve in maniera definitiva sia la funzione masticatoria che quella estetica. Per un paziente sapere che questa soluzione non è transitoria, e non dovrà andare incontro a problematiche dovute al movimento involontario della classica dentiera rimovibile, rappresenta il suo vero obiettivo.
L'implantologia non è da confondere con la tecnica dei ponti in cui i denti vanno limati per accogliere una protesi. Il dente viene praticamente ancorato a sostegni che sono parte dell'ossatura, è questo il motivo per cui la dentatura risulterà molto efficiente e esteticamente perfetta. A ciò va aggiunto che oggi gli interventi di impianto dentale sono possibili anche la dove si accertasse una mancanza di tessuto osseo. Tutto ciò è stato reso possibile dalla tecnologia 3D computerizzata.
Ci si chiede quanto può durare un impianto dentale con innesto nell'osso mandibolare, questa domanda deriva dalla esperienza dei ponti che normalmente dopo un periodo di circa 5 anni hanno bisogna della sostituzione. La risposta spesso sorprende poiché un impianto fisso può durare tutta la vita. E' quindi una soluzione definitiva e di livello qualitativo nettamente superiore ad altre soluzioni.

Come avviene un intervento di impianto dentale?

Anche questo argomento è abbastanza sentito dai pazienti. Lo spauracchio del dolore che può provocare un intervento del dentista, è motivo di preoccupazione. Nel caso di impianto dentale queste preoccupazioni non devono più sussistere, poiché si tratta di una procedura che l'odontoiatra esegue in anestesia locale in breve tempo. Non ci sono problematiche legate al dolore e al tempo, poiché la fase preparatoria risulta talmente accurata da eliminare gran parte delle incombenze.

Queste fasi sono schematizzate e qui di seguito vengono descritte:

  • la parte di gengiva interessata dall'inserimento dell'impianto viene anestetizzata e preparata, per essere lavorata mediante un'attività di leggera fresatura;
  • Si forma quindi il piccolo foro che viene reso perfetto per arrivare alla dimensione desiderata. Di solito bastano solo poco meno di 3 millimetri;
    Questa fase richiede attenzione e precisione, quindi l'odontoiatra usa diversi strumenti di precisione per arrivare al suo obiettivo;
  • Tutto è pronto per inserire l'impianto nella piccola fessura appena creata. Si avvita con molta cautela, a volte con l'utilizzo di un piccolo strumento elettrico; l'odontoiatra deve raggiungere uno stadio ottimale e per questo motivo applica delle tecniche particolari;
  • Terminata questa fase, l'impianto è a tutti gli effetti installato. La gengiva ora è pronta per la fase successiva;
  • È venuto il momento di avvitare il cosiddetto tappo, altro non è che una vite inserita nell'impianto e che servirà anche a facilitare la guarigione dei tessuti interessati;
  • A seconda della tecnica utilizzata si procede a installare la protesi dentaria, oppure se è stata fatta un piccola incisione occorrerà qualche punto di sutura. Va detto che le tecniche innovative dette a 4 impianti, non richiedono nemmeno i punti di sutura.

In un intervento tradizionale deve passare circa un mese per avere una gengiva perfettamente idonea ad accogliere l'impianto definitivo. Si procede quindi con lo svitare le viti innestate e avviare la fase di stabilizzazione dei denti selezionati tramite impronta. Se ci sono stati dei punti, questi si tolgono dopo una settimana. I postumi da intervento sono minimi ed il decorso veloce.

Come detto quando si devono installare impianti per la mancanza di denti di un'arcata o entrambe, l'intervento, per assurdo è ancora più semplice e praticamente non c'è nemmeno bisogno di decorso post operatorio, poiché non ci sono punti di sutura. Il paziente in questo preciso caso se ne torna con l'impianto già fisso a casa dopo il tempo dell'intervento.

Quanto dura un normale impianto dentale?

Spesso questi impianti durano a vita, si può affermare che attualmente viene indicata in 15 anni la durata che possono avere, a patto che vengano sottoposti ad adeguata pulizia giornaliera e a pulizia approfondita ogni 12 mesi da parte del dentista.
Bisogna mettere in relazione la durata con due componenti, la prima  riguarda la qualità dei materiali utilizzati, la seconda la qualità dell'installazione fatta a regola d'arte.

Quanto costa l’impianto dentale?

Infine possiamo dire che un impianto dentale ha un costo che può partire da circa 1.000 euro per un singolo dente installato ed arrivare a 2.000 euro, a seconda della qualità del materiale e delle complicazioni particolari che si possono presentare. Più impianti costano da 3.000 euro fino a 4.000 euro.


Protesi dentarie, tra costi e perplessità

Di fronte alla necessità di dover affrontare delle cure odontoiatriche, il tema ricorrente è l’impatto economico. È un argomento importante poiché la stessa natura soggettiva dei casi da trattare rende poco intuibile il costo di un intervento dal dentista. Vediamo quindi come orientarci in funzione di casi differenti di applicazioni di protesi dentarie di diverso genere.

Nel caso in cui si perde un dente, una parte di denti oppure un’intera arcata dentale l'unico modo per ripristinare la funzione della masticazione è la dentiera. Il suo ruolo non è solo importante ai fini meccanici della funzione della masticazione, ma anche ai fini estetici. Un ulteriore problema nasce dal fatto che la mancanza dei denti ha un effetto sulla pronuncia di alcune consonante, classicamente quelle che per essere pronunciate hanno la necessità di fare leva sui denti, la t e la d.

Di fronte alla perdita di denti o di una intera arcata dentaria, il dentista valuta la migliore opzione possibile. A seconda dei casi potrà proporre al paziente di applicare una protesi dentaria fissa oppure una mobile. La realizzazione necessita di un intervento, in cui la bocca viene preparata all’intervento qualunque esso sia.
Nel caso di una protesi fissa il dentista si può avvalere di diverse opzioni, ci sono le faccette, le corone o i ponti. La scelta di una soluzione o dell’altra, dipende da situazioni di ripristino particolari a seconda che sia un dente o più denti. La protesi fissa può agire per rimpiazzare o curare. Un protesi dentaria fissa può anche riguardare solo l’aspetto estetico, oppure potrebbe essere necessaria per fissare uno o alcuni denti che risultano non ben saldi.

Le voci che influiscono su una protesi dentaria fissa

Stabilire quanto può costare una protesi dentaria fissa non è agevole se non si conosce il livello di profondità dell’intervento da eseguire. Si può pensare di valutare alcune voci in modo che si riesca a capire e valutare un preventivo. In generale i materiali che incidono come costo in una protesi dentaria fissa, sono decisamente più costosi rispetto a quelli di una protesi dentaria mobile, a causa sia del costo tipico dei materiali che della complessità della loro lavorazione da fare caso per caso.

Una corona (un dente) è costituito normalmente da metallo-ceramica, oppure da ceramica integrale o zirconio, il loro costo singolo può superare 500 euro. Bisogna anche tener conto che normalmente si necessita di una corona provvisoria e di più intervento per fare e finalizzare il lavoro.

Un impianto dentale in titanio ha un costo notevole dato che c’è di mezzo uno dei metalli più costosi in assoluto. Se parliamo di un impianto fisso importante, è facile arrivare a superare anche i 10 mila euro, poiché non ci sono solo i materiali ma anche la specializzazione dei professionisti che devono compiere valutazioni caso per caso e costruire fisicamente i componenti adatti per il singolo caso specifico.

Le voci che influiscono su una protesi dentaria mobile

La protesi dentaria mobile invece è la dentiera che viene realizzata in resina e può essere parziale, se riguarda una parte della dettatura, oppure totale per arcata nel caso in cui mancassero tutti i denti della bocca o di una delle due arcate.

Viene applicata direttamente sulle gengive quando non c'è più la presenza dei denti, oppure agganciata ad alcuni di essi o a impianti appositamente creati.
La classica dentiera mobile viene utilizzata in caso di perdita di denti dopo una causa incidentale o per effetto della paradentite.

Sono i pazienti anziani ad aver bisogno maggiormente di questo tipo di protesi per via del fatto che alcuni di loro potrebbero non godere di una condizione favorevole ad un intervento per una protesi fissa. Più nello specifico ci potrebbe essere uno scompenso cardiaco oppure un deficit osseo.

Il costo di queste protesi, semplici, è moderato dal fatto che il materiale di cui sono fatte è la resina.
Un po’ più costose, ma sempre meno delle protesi fisse a largo spettro, sono le protesi dentarie mobili senza palato, considerate di ultima generazione. Questo tipo di dentiere risultano molto più comode per il paziente che è libero di toglierle e rimetterle senza grande difficoltà. Il loro utilizzo è molto più naturale delle precedenti e questo fa notevolmente migliorare la masticazione anche di alimenti per cui, per timore o per reale impedimento, era pregiudicato dalla dentiera mobile tradizionale.

Altri fattori che influenzano i costi delle protesi dentarie

I costi, come si è detto sentono l’influenza dei materiali e della complessità dell’intervento. Un altro aspetto che può impattare sui costi generali per mettere una protesi dentaria, riguarda il decorso post intervento che per le protesi dentarie mobili è più semplice. Stessa cosa dicasi per i controlli periodici. Le rotture accidentali di una protesi ha costi diversi per il ripristino e questi seguono la natura della riparazione e del materiale da utilizzare.

Le infrastrutture fanno parte di un intervento di ricomposizione delle funzione di masticazione, classicamente sono ganci, sovrastrutture in titanio per le protesi fisse.
Poi bisogna mettere in conto che una bocca deve essere preparata ad ospitare in totale sicurezza e comfort un impianto di protesi dentaria.

L’estrazioni di denti, stabilizzazione della protesi, i denti, o la dentiera temporanea ed altro ancora sono voci che compongono un preventivo, ma la loro quantificazione deve essere fatta caso per caso, per non parlare delle visite e delle radiografie.
Tutte queste voci fanno parte di un costo generale che compone un preventivo totale, la loro determinazione ha a che fare anche e soprattutto con il livello qualitativo generale.

A questo riguardo è bene sempre sapere ciò che si acquista poiché di fronte a preventivi molto vantaggiosi ci può essere nascosta una durata dell’impianto non all’altezza delle aspettative, per cui alla fine si dovrà sostenere un costo inevitabilmente superiore.

In generale si può dire che il dentista deve compiere un’attenta attività di valutazione del caso e cercare di indagare il più possibile sulla soluzione migliore. In ogni caso, si può dire che oggi esistono delle tecnologie in grado di raggiungere un buon compromesso tra qualità della protesi e il loro costo.


Protesi dentarie fisse di ultima generazione

In molti campi della medicina si assiste a dei notevoli balzi in avanti grazie alla potenza degli strumenti tecnologici e a nuove metodologie che incrementano le prestazioni. È ciò che succede per la cura dei denti e per la possibilità di dare sollievo a persone che non potevano accedere a determinate cure.

Quando ci riferiamo all'implantologia dentale ultimamente parliamo proprio di progresso tecnologico. Nel tempo si sviluppano nuovi prodotti e nuove tecniche che aumentano sensibilmente l'efficienza di un impianto dentale. In caso di edentulia si può tentare di risolvere il problema in maniera efficace per mezzo di un impianto che venga costituito attraverso la combinazione di impianti singoli. Questi vengono collegati all'arcata superiore oppure inferiore a formare un tutt'uno.

Questo genere di trattamento è utile per molti casi, in particolare un'implantologia profonda ha senso quando è rilevante la mancanza di denti e riguarda una o tutte e due le arcate. Il particolare target di riferimento, potrebbe essere rappresentato dagli anziani che hanno una carenza di tessuto osseo tale da costringerli a non poter utilizzare un impianto fisso tradizionale.

Il medico dentista valuterà con molta attenzione la funzionalità dell'arcata dentale e cercherà di trovare delle soluzioni di aggancio, valutando perfettamente la zona in cui fissare i perni, attraverso anche la ricerca della migliore inclinazione possibile. Ciò comporta senza dubbio una minore invasività che rende l'impianto ugualmente solido.

Come viene fatto un trattamento per un impianto fisso di ultima generazione?

La fase preparatoria ha molta importanza, si può dire che è decisiva ai fini dell'ottenimento di un risultato ottimale. Dal dentista si va per capire quali strade si hanno a disposizione per migliorare o risolvere un caso di mancanza importante di dentatura, sarà la sua esperienza a suggerire se avvalersi o meno di una protesi fissa evoluta.

La valutazione per applicare un impianto di protesi fissa di ultima generazione è un passaggio molto delicato in cui occorre accertarsi dello stato di salute della bocca del paziente. A confermare il tutto dovrà esserci un'indagine radiografica tesa ad appurare la quantità e la qualità del tessuto osseo. Viene fatta una vera e propria misurazione specifica della parte in questione.

Nella quasi totalità dei casi è sufficiente una anestesia locale poiché questo tipo di implantologia non è molto invasiva e si concretizza in tempi abbastanza rapidi, per lo meno rispetto al passato. Gli impianti da installare possono essere 4, ma si può arrivare anche a 6.

Come detto i tempi sono abbastanza rapidi e il ripristino della funzione della cavità orale si ha già dopo qualche ora.
Questo tipo di intervento viene anche definito mini invasivo poiché non comporta un lavoro odontoiatrico in profondità ed in troppi punti della bocca, inoltre il recupero avviene in tempi relativamente brevi. 
Nel riuscire a migliorare la tecnica implantologica, fino a questo livello, questo genere di tecnica ha avuto bisogno della tecnologia delle immagini computerizzate che provengono da fonte dati come la TAC del paziente.

Un'assoluta chiarezza del disegno mascellare porta a costruire una dima chirurgica che consente di avere un supporto medico fondamentale poiché guida con assoluta sicurezza e precisione la fase di impianto. In questo modo i tempi sono ridotti e l'intervento è meno invasivo.

Un passo avanti per tutti i pazienti che temevano l'impianto fisso invasivo

Per molti pazienti, che avevano l'incubo ad andare dal dentista per timore nei confronti dell'intervento chirurgico, si può dire che ora hanno una valida alternativa, meno invasiva e più veloce sia per l'intervento in se, che per i tempi di recupero.

Addentare un semplice panino o una tavoletta di cioccolato non sarà più un problema, questa soluzione li libera da un grande fastidio. I benefici non sono soltanto la velocità del recupero e del tempo necessario a impiantare il sistema fisso, ma riguarda anche un effetto psicologico che deriva dal fatto di tornare ad avere una funzione orale totalmente ripristinata.
L'odontoiatra specializzato in implantologia in pratica non fa altro che costruire delle radici artificiali che vengono fissate nella gengiva e che forniscono un ancoraggio sicuro. La dentiera risulta così stabile e duratura nel tempo.
Il paziente acquisirà quindi una ritrovata serenità ed una maggiore autostima. Questo tipo di intervento avviene quasi sempre in un'unica seduta. Nella stessa seduta viene anche fornito l'impianto di una dentiera provvisoria, in seguito verrà sostituita con quella fissa.

I vantaggi di un impianto fisso di nuova generazione

Molti dei vantaggi sono già descritti nel paragrafo precedente, altri invece sono meno evidenti ma altrettanto importanti per il paziente.

  • Innanzi tutto, i pazienti a cui era preclusa la possibilità di una protesi dentaria fissa, con queste tecniche innovative possono averla e da subito possono avvalersene recuperando in pieno le funzioni del cavo orale;
  • In secondo luogo la funzionalità estetica è la migliore possibile, grazie alla qualità dell'impianto e dei materiali utilizzati;
  • Mediamente, rispetto ad altro tipo di impianto fisso, questa soluzione risulta più conveniente e si rende utile anche per chi non aveva intrapreso una soluzione di impianto fisso tradizionale anche per un motivo economico;
  • Si può anche far notare che non occorre alcun trapianto osseo.
  • Questo sistema inoltre viene garantito a vita.

I perni che servono ad ancorare l'impianto su cui innestare la protesi sono fatti in titanio, l'unico materiale idoneo a garantire, tenuta e resistenza a vita.

Conclusione

La tecnologia sta facendo fare dei passi da gigante a molte branchie della medicina. Si susseguono le scoperte e le innovazioni nelle metodologie. Ce ne accorgiamo quasi per caso quando capita a noi o a un nostro parente dover risolvere un problema molto sentito e difficile, come l'edentulia.

Sono finiti i tempi in cui si doveva affrontare un periodo molto pesante in cui attendere che le ferite si rimarginassero. Mesi di sofferenze che oggi non sono più necessarie. L'odontoiatra specializzato è in grado di affrontare il tema dell'implantologia in maniera più efficace mediante la tecnologia. Il binomio tecnologia, competenze creano questa nuova possibilità.

Non resta che ritrovare fiducia e  serenità per risolvere in maniera definitiva una questione di salute non solo fisica ma anche psicologica, ciò che comunemente chiamiamo con il termine di equilibrio psico-fisico.


Protesi dentarie fisse: qual è il giusto prezzo?

In caso di perdita di uno o più denti, la loro sostituzione può essere fatta per mezzo di una protesi dentaria che rappresenta un vero e proprio dispositivo medico. È quindi l'elemento principale su cui si fonda la possibilità di ritrovare a pieno la funzione, sia meccanica della masticatura, che quella estetica. Le tecnologie hanno portato le protesi dentarie a simulare alla perfezione i denti naturali.

Una protesi dentaria può essere fissa o mobile, in questo articolo ci occuperemo di valutare il percorso che occorre fare per avere una protesi dentaria fissa impiantata e la sua quotazione, in modo da orientare sulla sua quotazione.

Le protesi dentarie fisse, a loro volta, possono essere parziali oppure totali a seconda che riescano a sostituire uno, alcuni oppure, anche tutti i denti. Ci sono differenti tipi di protesi dentarie fisse:

La capsula dentale impiantata su un dente naturale oppure su un impianto: ha l'effetto di sostituire unicamente la parte esterna del dente. Il materiale che viene utilizzato è vario ed accoppiato in diversi modi.

  • La capsula può essere in metallo-ceramica in cui la parte interna è fatta di metallo, mentre quella esterna è in ceramica. Questo tipo di materiale assicura una notevole resistenza e da modo, attraverso la ceramica, di avere un'ottima estetica del dente.
  • Lo zirconio è una capsula dentale in metallo bianco, che ha delle caratteristiche di estetica decisamente elevate unitamente alla grande resistenza che può offrire un metallo.
  • Il disilicato di litio è una capsula dentale che non ha metallo ma allo stesso tempo simula alla perfezione un dente naturale.
  • Il metallo composito è fatto da una parte interna in metallo, mentre nella parte esterna c'è una resina bianca che simula il colore dei denti naturali.

Oltre alle capsule dentali ci sono i ponti, si tratta di strutture composte da corone singole, oppure in accoppiata, che ospitano e sostengono il dente mancante al centro.
Poi c'è la protesi totale di una intera arcata questa viene chiamata protesi di Toronto ed è fissa avvitata su 4 oppure 6 impianti.

La protesi totale circolare è sempre una protesi fissa che utilizza gli impianti, oppure i denti che sono ancora presenti. Questi vengono limati e rivestiti dalla protesi.

La Maryland Bridge e in pratica un ponte costituito da una parte metallica che viene applicata in maniera adesiva.

Tutti i materiali che vengono utilizzati per le protesi fisse, sono certificati e quindi sicuri per essere impiegati in un lungo periodo.
Vengono selezionati per garantire un grado di resistenza appropriato e accoppiati ad altri materiali per simulare alla perfezione il colore e la consistenza di un dente naturale.

Le fasi per impiantare una protesi fissa e il loro impatto sul costo

In generale si può dire che un impianto dentale è composto da diverse fasi. La valutazione dello stato della bocca determina la necessità di procedere con alcune fasi intermedie che possono variare in funzione dello stato soggettivo della bocca del paziente. Se prendiamo in considerazione solo la fase in cui il medico fa delle precise valutazioni, partendo dall'indagine iniziale necessaria, si può pensare ad un percorso di questo tipo:

  • All'inizio il medico dentista deve capire con esattezza a che punto è la struttura ossea del paziente, per fare ciò si avvale di radiografie e Tac;
  • Dopo aver valutato con attenzione la base su cui applicare gli impianti, si procede a valutare la migliore delle strade possibili, per ottenere un risultato garantito. Ciò che cerca di fare il professionista è di avere una visione completa dello stato delle ossa dove verranno inseriti gli impianti dentali, che hanno il compito di sostenere la protesi dentaria fissa. La valutazione riguarda sia la quantità degli impianti che la qualità dell'osso a disposizione;
  • Successivamente viene valutata in maniera molto precisa la posizione migliore dove installare gli impianti con particolare attenzione nei confronti della loro inclinazione. Ciò fornisce delle importanti informazioni che sono determinanti per valutare la lunghezza e il diametro dell'impianto dentale;
  • Occorre quindi fabbricare l'elemento da impiantare che è in tutto e per tutto personalizzato;
  • Una volta fabbricata la Dima chirurgica si può procedere alla fase implantologica che viene fatta in regime di anestesia locale;
  • L'ultima fase riguarda il fissaggio della protesi definitiva che avviene dopo un periodo di circa 3 mesi, nel quale il dentista avrà fatto delle valutazioni in funzione delle indicazioni che provengono dalla protesi provvisoria.

Quanto ai prezzi di una protesi fissa occorre tener presente che le quotazioni devono tenere conto che ciò che si è appena evidenziato non contempla gli interventi preparatori che possono risultare anche complessi, e che incidono sulla quotazione finale in maniera del tutto soggettiva.

Per fare alcuni esempi di quotazioni, una ricostruzione di un dente con perno in fibra di vetro può costare circa 100 o 150 euro; una corona in ceramica integrale o zirconio costa gare 600 le 700 euro; la corona provvisoria all'incirca può costare dalle 50 alle 70 euro. Un impianto dentale in titanio costa all'incirca 500 euro.

Potrebbe essere necessario ricostruire un dente con perno in fibra, oppure fare delle estrazioni semplici o chirurgiche di uno o più denti; in taluni casi è richiesto il rialzo mascellare che incide notevolmente.

La protesi fissa avvitata su quattro o sei impianti in titanio può aggirarsi in un valore che va dai 4.500 fino ai 6.000 euro. Dopo l'impianto occorre stabilizzare la protesi fissa attraverso un lavoro di precisione che richiede tempo e dedizione.

Conclusioni

Un impianto di protesi dentaria fissa è una soluzione definitiva che ripristina in maniera efficace la funzione orale ed estetica della dentatura. Il medico dentista è chiamato a raggiungere un grado di precisione assoluta e per far ciò si deve avvalere della sua perizia ed anche di sistemi tecnologici avanzati che gli offrono una lettura delle informazioni, accurata.
Il processo ha una certa durata ma il paziente subisce un intervento poco invasivo, proprio perché accuratamente preparato. I materiali a disposizione forniscono oggi delle garanzie di resistenza e sicurezza che permettono di mantenere il sorriso perfetto per lunghissimo tempo. Rispetto al passato ci sono anche delle possibilità di risparmio proprio grazie alla possibilità di utilizzare nuove tecnologie.


Protesi dentarie mobili: costi proibitivi? Da noi no!

Capita nel corso della vita di doversi confrontare con un problema odontoiatrico, per cui si rende necessario arrivare a decidere cosa è meglio fare per sopperire ad una mancanza di qualche dente oppure di tutti i denti.

Il proprio dentista dovrà fare delle analisi e valutare per il meglio, e con ciò si deve includere anche il budget che si ha a disposizione poiché, alcuni tipi di protesi dentarie, hanno un costo non indifferente. Solitamente si dovrà optare per un impianto fisso oppure rimovibile, e nell’ambito di ciascuna categoria, a fare la differenza ci sono i costi dei vari materiali impiegati e la tecnologia adottata. Non bisogna dimenticare l’impatto dei software 3d che hanno iniziato ad essere utilizzati per lo studio degli impianti fissi.

In questo articolo ci occuperemo delle protesi dentarie mobili e del loro costo orientativo, tenuto conto che ci sono diverse soluzioni possibili da selezionare.
A differenza di una protesi dentaria fissa quella mobile non rimane in bocca per tutto il corso della vita di un paziente, ma può essere estratta quando si vuole, per effettuare le operazioni di piccola manutenzione e di igiene quotidiana. Questa differenza costituisce un impegno aggiuntivo necessario per la versione mobile.

La protesi dentaria mobile viene spesso associata alle persone più anziane, per effetto del fatto che gli è preclusa la possibilità di mettere la protesi fissa, a causa dalla scarsa disponibilità del tessuto osseo mascellare, oppure di scompensi cardiaci che suggeriscono prudenza. Infatti, un impianto fisso non avrebbe dove attaccarsi ed il peso degli impianti fissi che grava sull’arcata potrebbe essere eccessivo.

Ultimamente ci sono state delle evoluzioni che hanno portato alla ribalta nuove soluzioni tecnologicamente più avanzate. Questa nuova possibilità rende possibile un livello di comfort prima impensabile. Sono conosciute con il nome di protesi dentarie mobili senza palato. Si adattano ad ogni tipo di paziente ed hanno un impatto economico nettamente inferiore al costo di una protesi dentaria fissa. Se si prendono come termine di confronto le protesi dentarie mobili tradizionali il loro costo è leggermente superiore.

La protesi dentaria mobile può essere di due tipi

In generale la protesi mobile può essere parziale quando la si utilizza solo per un breve periodo ponte con quella fissa. Il materiale scelto di solito è la resina al posto della ceramica. La protesi dentaria mobile parziale poggia su denti naturali che vengono utilizzati come pilastri per sostenersi.

La protesi mobile totale invece è quella che comunemente chiamiamo dentiera. In pratica vengono sostituiti tutti i denti di un’arcata oppure di tutta la bocca.

Per valutare e comprendere appieno i costi relativi alla dentiera o protesi mobile, bisogna capire quali sono i materiali che vengono più comunemente utilizzati.

Le protesi dentaria possono avvalersi della ceramica che offrono un ottimo grado di resistenza e un livello di mimetizzazione perfetta del dente naturale. La preferenza per la ceramica rispetto al metallo è dovuta al sospetto che il metallo a lungo tempo possa rilasciare nell'organismo delle sostanze tossiche.

La resina è una sostanza nettamente più economica della ceramica ed ha un buon grado di imitazione del dente naturale. È abbastanza resistente e viene usata soprattutto per le protesi provvisorie.

I composti invece sono il materiale che si utilizza per fare le otturazioni ed è costituito da un insieme di materiali che imitano perfettamente il dente.

Come detto sopra, ultimamente si sono fatti dei progressi notevoli in quanto a tipologia di protesi mobile. Si tratta di una variante che ha notevoli vantaggi per diversi aspetti. Il primo è sicuramente che questo tipo di protesi è molto più stabile rispetto ad una protesi mobile tradizionale, la sua indossabilità e comodità permette al paziente di vivere la masticazione in maniera naturale. L'intervento per impiantare una protesi dentaria senza palato è poco invasivo.
Il paziente ne trae un gran giovamento di fronte ad un costo nettamente inferiore se paragonato alle protesi dentarie fisse, e di poco superiore rispetto alla dentiera tradizionale. Non vive più con la condizione ansiosa di avere denti traballanti ad ogni morso importante, e non viene avvertita la dentiera come un corpo estraneo, questo lo porta a dimenticarsi di avere una protesi. L'ancoraggio della protesi viene fatto agli impianti e alla gengiva con un grado di stabilità notevole.

Il grado di personalizzazione di una protesi dentaria in generale ne rende difficile una previsione attenta del costo finale. I materiale fanno la differenza, ma la fanno anche la necessità di compiere un’attenta analisi e procedere un passo alla volta.

Una classica dentiera totale in resina può costare dai 600 euro in su. Le protesi di ultima generazione invece hanno un costo superiore per via del fatto che devono comunque essere agganciate ad un piccolo impianto che viene realizzato sulla cresta mandibolare.

La fase di studio pesa di più per cui si può pensare che una valutazione possa oscillare tra i 1500 e i 2800 euro.
La tecnologia sta proponendo soluzioni innovative non solo come materiali ma anche come modalità di implantologia. Le implicazioni sono notevoli poiché si riesce a raggiungere un grado di precisione tale da aumentare ancora di più il comfort e ridurre nello stesso tempo la spesa totale.
La possibilità di moderare il costo può derivare anche da due altri fattori. Il primo è l’assistenza nazionale offerta dal nostro Sistema Sanitario Nazionale (SSL), e l’altro è la copertura assicurativa.

Conclusioni

A fronte di una necessità importante di sopperire alla mancanza di uno o più denti, la tecnica odontoiatrica offre diverse soluzioni. Le protesi fisse o mobili sono progredite parecchio migliorando sia i materiali utilizzati, che le tecniche di impianto. Il riflesso si è avuto anche sui costi che da qualche tempo sono calati.

La possibilità di scegliere tra un impianto fisso ed uno mobile non è più dettato dalla mancanza di budget disponibile, oppure da una deficienza a livello di tessuto osseo mandibolare, questo grazie alle protesi mobili senza palato. La stessa associazione tra anziano e dentiera traballante ed insicura si può dire archiviata per sempre. Spetta quindi allo studio dentistico personalizzare sia la cura che la spesa avendo a disposizione più possibilità.


Protesi dentarie mobili di ultima generazione

Nella società moderna lo stile di vita, ma anche l'innalzamento dell'età media ha portato in primo piano l'esigenza di una bocca curata ed in ordine. Purtroppo ci sono cause che portano alla perdita o alla caduta dei denti per lo più nelle persone adulte e non solo negli anziani.

Si tratta di infezioni oppure di traumi con un certo tipo di gravità. La risposta che risolve queste problematiche è la protesi dentaria, queste sono dei dispositivi appositamente studiati caso per caso in grado di ristabilire la funzione anatomica della masticazione e la problematica estetica divenuta oggi sempre più importante.

È proprio la funzione estetica che viene maggiormente sentita da quasi tutti i pazienti che chiedono al proprio medico dentista di tornare a sorridere senza più avvertire l'imbarazzo, e ritornare a godere di un tratto estetico nella norma, è il cosiddetto piacere psico-fisico. Le protesi dentarie sono quindi possibili installarle in via definitiva, oppure in maniera transitoria, ma esistono anche quelle combinate che hanno solo una parte fissa.

In quest'ultimo caso si tratta di soluzioni innovative dove la componente principale è quella mobile che si aggancia alle strutture impiantate all'interno della bocca. Gli scheletrati dentali rientrano in questo gruppo e sono relegati a rimpiazzare solo alcuni denti. Fanno parte di questa categoria anche le dentiere in resina. I ponti e le corone sono invece le tipiche protesi fisse.

Per combattere l’edentulia (mancanza di dentatura), negli ultimi anni si sono sviluppate nuove tecniche odontoiatriche che hanno portato ad una serie di innovazioni. Per questa via le protesi dentarie mobili sono divenute un'alternativa sia alle classiche protesi dentarie mobili che a quelle fisse.

Gli stessi pazienti per diversi motivi si sono indirizzati verso le protesi mobili di ultima generazione che hanno un vantaggio considerevole rispetto a quelle mobili, che devono essere ancorate col supporto del palato e con la pasta adesiva.

I tipi di protesi mobili di ultima generazione ed i vantaggi percepiti dai pazienti

Nelle ultime protesi mobili sussiste un tipo di aggancio della dentiera, generalmente ancorato ad altri denti oppure alle gengive.

Vediamo in generale cosa possono prevedere le protesi mobili nelle diversi modalità qui di seguito sintetizzate:

Le protesi dentarie mobili totali sono necessarie quando si deve supplire alla mancanza totale di dentatura. Questa protesi viene modellata in base alla forma e struttura del palato e delle gengive del soggetto attraverso la rilevazione dell'impronta dentale.

Le protesi mobili possono essere anche di tipo Scheletrato con ganci quando il paziente ha ancora una parte della dentatura e la protesi se ne serve per agganciarsi in modo preciso.

Poi ci sono le Protesi in nylon, una soluzione che si utilizza in caso di edentulia parziale (mancanza parziale di dentatura). Si usa provvisoriamente per colmare il periodo in cui si definisce la dentiera fissa.

L'Overdenture su impianti, è una protesi totale che si attacca ad una arcata senza palato che non ha alcun dente. La soluzione in questo caso è molto stabile e si può rimuovere con facilità per tutte le operazioni di pulizia necessarie.

L'avanzamento tecnologico permette ora al medico dentista di studiare la soluzione migliore mediante software che riproducono e simulano il trattamento migliore. Ciò che porta ad un maggior beneficio è anche la possibilità di mostrare al paziente il risultato del lavoro con anticipo su ciò che andrà svolto.

La cura dei denti e le conseguenze

Si arriva a prendere in considerazione il bisogno di una protesi dentaria quando le conseguenze di una mancata dentatura provoca disagi e danni.

Ciascun dente nella nostra bocca ha una funzione ben precisa ed è essenziale per arrivare ad una masticazione corretta del cibo. La sua importanza la si deve allargare alla salute dell'intero cavo orale. Un dente mancante crea una diversità nel movimento simmetrico delle mandibole e questa forzatura può portare nel tempo a squilibri che possono portare a problematiche varie.

È un fatto che tutti abbiamo potuto notare nel corso della vita che quando un solo dente viene meno, gli altri tentino di allargarsi per prendere lo spazio vuoto. È un meccanismo del tutto naturale di compensazione. Se non si pongono rimedi si provocano difetti nella postura della dentatura che causano un'alterazione nel gesto della masticazione. Da ciò l'importanza di non far progredire il movimento ed intervenire nei tempi più stretti possibili.

Una preoccupazione che hanno le persone che hanno bisogno di cure odontoiatriche complesse, come può essere rivolgersi ad un impianto odontoiatrico fisso o mobile, riguarda i costi a cui andare incontro.

I costi di una protesi odontoiatrica mobile di ultima generazione

Le moderne tecniche odontoiatriche che hanno portato alle protesi mobili evolute hanno avuto un impatto anche sui costi, soprattutto rispetto alle protesi fisse. Sebbene non si possa dire qual è il costo di una protesi mobile di ultima generazione, poiché ciascuno vive un suo caso personale e personale è la cura, è un fatto che ci sia un risparmio anche notevole.

Il costo di una protesi in generale varia per la diversità dell'impianto, per i materiali utilizzati e per la necessità di valutare una situazione clinica in alcuni casi complessa. La soluzione più economica in generale è la dentiera mobile classica in resina, che però ha l'inconveniente di dover essere sottoposta a notevole pulizia e manutenzione.

I professionisti saranno in grado di evidenziare le migliori soluzioni possibili e le ricadute in termini di conseguenze, rapportando differenti tipologie di prezzi.

Protesi dentarie mobili, prendersene cura per risparmiare

Qualsiasi protesi dentaria mobile ha bisogno di cure e manutenzione che devono essere svolte dallo stesso utilizzatore. La sua efficienza dipende proprio da come ci si prende cura della propria protesi e questa è la prima fonte di risparmio che occorre tenere in seria considerazione.

Sul mercato sono disponibili diversi tipi di detergenti giornalieri per la pulizia delle protesi mobili con pastiglia. Il dentista fornisce delle indicazioni di manutenzione molto precise e che occorre seguire alla lettera per non pregiudicare l'efficienza e l'igiene.

Nonostante le precauzioni e la pulizia giornaliera è sempre utile fare dei controlli periodici dal dentista per valutare lo stato generale della bocca e della protesi mobile.