Se solo si fosse a conoscenza di tutto quello che c’è da sapere sulla sedazione cosciente andremmo dal dentista con meno ansia e paura. Sia che si tratti di un paziente adulto fobico, sia che si tratti di un bambino.

Con la sedazione cosciente si allevia fortemente il peso psicologico, eliminando una grossissima fetta di dolore e, soprattutto, lasciando lavorare il dentista con più facilità.

Che cos’è e quando si attua la sedazione cosciente?

La sedazione cosciente è una tecnica anestesiologica controllata, con lo scopo di rilassare il paziente e attutire il dolore. Essa avviene durante una procedura diagnostica o chirurgica, per via di farmaci sedativi somministrati per via endovenosa o inalatoria.

È sempre il paziente che sceglierà se il dentista dovrà somministrargli la sedazione cosciente o meno. Essa viene consigliata sia nelle situazioni più invasive, sia nelle situazioni più generiche.

Come si esegue la sedazione cosciente?

  • Endovenosa (tramite un ago cannula);
  • Inalazione di una miscela (a percentuale fissa e non tossica) di protossido di azoto e ossigeno. Nel giro di 2-3 minuti finirà il suo effetto grazie alla volatilità di tale gas.

Mentre si applica la sedazione cosciente, i parametri vitali (frequenza cardiaca e respiratoria, pressione arteriosa, saturazione di ossigeno) vengono costantemente tenuti d’occhio. Viene inoltre monitorato il grado di coscienza e risposta agli stimoli del paziente a cui viene sottoposta tale sedazione.

Quali sono i vantaggi per il paziente della sedazione cosciente?

  • Non percepirai quando il dentista ti eseguirà l’anestesia locale;
  • Sentirai maggiore rilassatezza;
  • Non avvertirai sensazione di conati di vomito;
  • Non proverai disagio nel tenere a lungo la bocca aperta.
  • L’effetto viene eliminato dopo soli 3-5 minuti dalla fine dell’intervento, quindi potrai guidare in totale sicurezza.

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In quali casi si può usare?

  • Nelle operazioni lunghe e complesse, quelle che incutono più ansia e timore in ogni paziente;
  • Nell’Igiene Orale dove il paziente può provare del fastidio;
  • Nella presa delle impronte, eliminando il senso di “vomito”;
  • Nel courettage dove la sensibilità dei denti o l’infiammazione gengivale rende problematico andare in profondità senza provocare dolore;
  • Nel sondaggio delle tasche parodontali.

A chi serve la sedazione cosciente?

  • A chiunque.
    Non c’è paziente, adulto o bambino, fobico od indifferente, tranquillo od agitato, pauroso o coraggioso che non ne possa trarre beneficio.
  • Al fobico perchè altrimenti difficilmente si lascerebbe curare.
  • Al bambino perchè non è facile renderlo collaborante.
  • All’adulto per abbassare il livello di ansia.
  • Al portatore di handicap a cui si evita l’anestesia generale.

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