La pedodonzia, anche detta odontoiatria pediatrica, tratta la prevenzione e la cura di disfunzioni odontostomatologiche di un paziente che si trova in piena età evolutiva, cioè dai 2 ai 16 anni.

Prevenzione sin da subito

È importante che ai più piccoli venga spiegata l’importanza dell’igiene orale, sin da quando iniziano a spuntare i loro primi “denti da latte”, detti così per via della loro colorazione decisamente candida.

I denti da latte, detti anche “dentizione decidua”, 10 per ogni arcata, meritano parecchia attenzione e cura, evitando cibi troppo zuccherati e avendo una costante igiene orale.

Tutto questo si fa per evitare che i denti da latte incombano in carie.

Se i denti da latte si cariassero, potrebbero portare successivi problemi ai denti che verranno dall’età di 6 anni, ovvero la dentizione permanente, quella che porta ad avere 28 denti. Gli ultimi quattro, quelli del giudizio, sorgeranno almeno dieci anni dopo.

A quali problemi possono essere sottoposti i denti di un bimbo?

  • Carie: patologia infettiva che colpisce i denti, e che può evolversi rapidamente;
  • Pulpite: ovvero l’infezione della polpa del dente;
  • Ascesso: quando si ha una raccolta di pus;
  • Sindrome da biberon: ovvero una pesante carie dei denti da latte, provocata dalla presenza permanente di biberon contenenti liquidi ricchi di zuccheri;

Quando posso portare mio figlio dal dentista?

All’età di 4 anni, se non prima, occorre una visita, per farlo familiarizzare con l’ambiente odontoiatrico, affinché capisca che il dentista è una persona che aiuta e non che spaventa. È importante che si usi il dialogo come terapia. Ovviamente questo serve anche a prevenire in tempo eventuali problemi con i denti di latte.

Il controllo, qualora non ci fosse nulla da curare, andrebbe di norma ripetuto ogni sei mesi. Ma ricordatevi una cosa: mai dirgli delle bugie o portarlo di nascosto alla visita. Otterremmo un’ effetto contrario, il bambino si spaventerebbe più del dovuto, condizionando pesantemente l’esito della visita.

I bambini hanno una reazione decisamente più istintuale. Bisogna gestire al meglio il loro dolore: bisogna mettersi al loro livello, provando ad instaurare un rapporto di fiducia e sintonia.

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Che cos’è l’ortodonzia?

Quante volte abbiamo a che fare con bimbi piccoli e denti storti? Spesso è un vero e proprio classico. Fortunatamente l’ortodonzia è la disciplina che si occupa di correggere la postura dei denti e di ridistribuirne in modo corretto gli spazi tra uno e l’altro.

La pratica ortodontica può essere eseguita in due modi:

  • Terapia chirurgica: rimuovendo quei denti che ostruiscono un corretto allineamento e l’articolazione degli altri;
  • Terapia meccanica: per mezzo di costruzioni di diverse tipologie di apparecchi che raggruppiamo in apparecchi attivi (che operano proprio con la loro forza quando viene azionata) e apparecchi passivi (essi sfruttano le forze masticatorie essendo di per sé inermi).

L’apparecchio linguale senza attacchi

Si propende spesso, al momento di dover correggere i denti, a evitare apparecchi fissi ai bambini, al fine di evitargli possibili mucose o difficoltà di fonazione. L’ortodonzia trasparente si basa sull’uso di retainers attivi, fili in acciaio sottilissimi intrecciati, che vanno applicati sulla superficie interna dei denti.

Questo apparecchio linguale senza attacchi, indolore e invisibile, non danneggia denti o gengive.

Dopo l’applicazione del gel, per preparare la superficie del dente all’adesione, viene apposto un collante e, infine, il filo viene fissato tramite di un fluido fotopolimerizzante.

Ad oggi l’apparecchio invisibile linguale senza attacchi è il più sottile in circolazione e tra i più delicati. Ragion per cui è spesso indicato per correggere i difetti dentali dei più piccoli.

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